Il lascito sconosciuto degli Etiopi in India

Creato da sandrine Nguefack
I Naga etiopi, o semplicemente Naga, erano una popolazione di serpenti mitologici e guerrieri, venerati in alcune culture dell'India antica e dell'Asia meridionale

La storia è ricca di episodi affascinanti in cui culture lontane si incontrano e si fondono per creare civiltà prospere. Uno di questi episodi, spesso trascurato, è l’influenza significativa degli Etiopi sull’India antica. Questo articolo esplora questo profondo legame storico.

L’epopea dei Naga: Etiopi dell’India antica

I Naga, un popolo rinomato per le loro abilità nella navigazione e nel combattimento, avrebbero governato gran parte dell’India, dello Sri Lanka e della Birmania. I riferimenti ai Naga appaiono in testi antichi come il Ramayana e il Mahabharata, dove sono descritti come un popolo potente con città che si estendevano tra i fiumi Jumna e Gange già nel 1300 a.C. (Singh, 2008).

Secondo le tradizioni indiane, i Naga, identificati come Etiopi da alcuni studiosi, conquistarono e governarono il centro dell’India. I primi testi dravidici, risalenti al 500 a.C., raccontano delle loro vittorie sui Villavar (arcieri) e Minavar (pescatori) e descrivono la loro capitale nel Dekkan. Il classico dravidico, il Chilappathikaran, afferma che il primo grande regno dell’India era Naganadu, corroborando l’influenza dei Naga nella regione.

I Puntiti: Navigatori e commercianti del mondo antico

Gli Etiopi di quell’epoca sono spesso associati ai Puntiti, considerati i più grandi marinai del mondo antico. Le iscrizioni egiziane menzionano i porti puntiti come Outculit, Hamesu e Tekaru, corrispondenti alle regioni moderne di Adulis, Hamasen e Tigre (Kitchen, 1971).

Sono documentate anche le relazioni commerciali tra i Puntiti e gli abitanti della valle dell’Indo. Secondo S.N. Kramer, una parte di Punt era probabilmente Meluhha, un nome antico per la valle dell’Indo, suggerendo un’interazione commerciale fiorente tra queste due civiltà . Studi contemporanei sostengono questa ipotesi, sottolineando che Dilmun, menzionata nei testi sumeri, potrebbe corrispondere all’attuale Oman, mentre la valle dell’Indo era identificata come Meluhha (Potts, 1990).

Testimonianze nelle tradizioni etiopi

Le tradizioni etiopi, in particolare il Kebra Nagast, confermano anche l’influenza degli Etiopi sull’India. Questo testo antico menziona i re Arwe, discendenti di Za Besi Angabo, che regnarono sull’India già nel 1370 a.C. Questi racconti sostengono l’idea di una dinastia etiope che ha avuto un impatto significativo sulla cultura e sulla politica dell’India antica.

L’interazione tra gli Etiopi e gli Indiani nell’antichità è un capitolo affascinante della storia mondiale. I Naga, in quanto Etiopi, non solo hanno contribuito alla formazione di potenti regni in India, ma hanno anche arricchito il patrimonio culturale e commerciale della regione. Questo lascito sconosciuto merita di essere riconosciuto e celebrato per il suo contributo alla diversità culturale e agli scambi interculturali che hanno plasmato il nostro mondo.

Riferimenti
  • Budge, E.A. Wallis. (2000). Kebra Nagast: The Queen of Sheba and Her Only Son Menyelek.
  • Kitchen, K.A. (1971). Ancient Orient and Old Testament. InterVarsity Press.
  • Kramer, S.N. (1963). The Sumerians: Their History, Culture, and Character. University of Chicago Press.
  • Potts, D.T. (1990). The Arabian Gulf in Antiquity: Volume I: From Prehistory to the Fall of the Achaemenid Empire. Oxford University Press.
  • Singh, Upinder. (2008). A History of Ancient and Early Medieval India: From the Stone Age to the 12th Century. Pearson Education India.
  • Zvelebil, Kamil. (1992). Companion Studies to the History of Tamil Literature. BRILL.

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